K-PAX: una prospettiva utile da un altro mondo… per questo mondo!

Un personaggio piuttosto bizzarro fa la sua comparsa nella stazione di New York.

Dice di essere venuto dal pianeta K Pax: è subito internato in ospedale psichiatrico.

Inizia un percorso “di cura” con il suo psichiatra, subito affascinato dalla personalità di Proot (così si chiama “l’alieno”) che si confronta con lui in stimolanti sedute di psicoterapia: lo psichiatra, partito comprensibilmente scettico di fronte alle asserzioni di Proot, comincia a coltivare qualche dubbio quando l’alieno si lancia in disamine sociologiche sull’umanità, dimostrando una lucidità veramente inconsueta; ma tra gli elementi più sconcertanti portati da Proot vi è la conoscenza approfondita di un sistema stellare appena scoperto dagli astrofisici (scoperta che ancora non è stata divulgata), oltre la gran Capacità di entrare in contatto EMPATICO con i pazienti dell’ospedale, cosa che gradatamente porta gli ospiti psichiatrici a guarire dalle loro fobie…

Proot è veramente un alieno? Un incidente a casa dello psichiatra durante una festa, porta lo stesso ad indagare più a fondo su Proot, per scoprire l’identità di Proot in Robert Frost, americano che aveva vissuto un trauma di incomparabile dolore…

Ma allora Proot è un umano, od un alieno come asserisce? Come fa a guarire i pazienti? E come può conoscere nel dettaglio le orbite di un sistema stellare appena scoperto da un ristretto team di astrofisici che non ha ancora divulgato la scoperta?

Lascio a Voi lettori scoprire il finale coinvolgente di questo film, che si presta a tantissime considerazioni sul piano filosofico, antropologico, psicologico…ed anche metafisico ed esistenziale!!!

…Uno degli elementi per me più interessanti e Luminosi di tutto il film è legato all’approccio di Proot: Sensibile, Empatico, Rispettoso verso chiunque incontri, Proot considera il disagio psichiatrico con lo stesso rispetto, accoglie i suoi compagni d’ospedale con naturalezza e, non considerando il disagio psichiatrico come una sentenza definitiva ed irrevocabile, interagisce con loro in maniera tale che alcuni recupereranno il loro Equilibrio e la loro Vita sociale.

Una bellissima metafora di cosa voglia dire NON GIUDIZIO, e di come poter stare nel “hic et nunc” dei latini possa avere una Valenza MOLTO SIGNIFICATIVA in un sistema come quello in cui viviamo, dove etichettare, giudicare e vivere ostinatamente oscillanti tra il passato ed il futuro (e mai nell’ADESSO…) sta portando un collasso senza precedenti, sopratutto sul piano Valoriale…

Ma se è vero, come ci è stato tramandato, che “…il punto più buio della notte è quello che precede immediatamente l’alba…”…..

…Proot “l’alieno” può rappresentare quella Parte di Luce, “l’Altro in noi” come viene definito anche in alcune Tradizioni contemporanee, da cui ci siamo “alienati” ed allontanati, ma che può riportare l’Umano ad uno SPLENDORE senza precedenti sul piano personale e collettivo…

ALessandro Lauricella

 

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